Cominciamo con il chiarire che, per il momento, la Gran Bretagna è e resta membro a tutti gli effetti dell'Unione Europea.
Almeno fino a che il Primo Ministro inglese non richiederà, sulla base del trattato di Lisbona, di recedere dalla UE. La procedura è lunga e complicata e può durare fino a due anni dal momento della presentazione della richiesta di recesso. Richiesta che non sarà presentata da Cameron, attuale Primo Ministro dimissionario, ma dal suo successore che entrerà in carica tra qualche mese. I tempi si allungano e nessuno sembra aver furia di accorciarli. Anzi.
Una volta iniziata la procedura, la Gran Bretagna dovrà rinegoziare tutti i rapporti con la UE.
Come cambia e come cambierà viaggiare a Londra
Fino all'effettiva uscita dall'Unione Europea, niente cambia per chi viaggia in Gran Bretagna: non serve il passaporto, basta la carta d'identità valida per l'espatrio. In altre parole, la Brexit non avrà, per il momento, conseguenze sul modo di viaggiare degli europei, italiani in primis.
Semmai nel breve termine, il risultato del referendum inglese sta portando un aspetto positivo per i viaggiatori provenienti dall'Europa continentale: con la svalutazione della Sterlina è diventato più economico recarsi a Londra.
E dopo?
Non è escluso che non solo sia necessario il passaporto, ma anche il visto per recarsi al di là della Manica. Così come per gli inglesi per venire sul Continente.
L'uscita dalla Unione Europea avrà conseguenze anche nell'ambito dei servizi legati al viaggio. Gli accordi in ambito UE toccano molti aspetti della vita delle persone all'estero, dalla copertura sanitaria in viaggio – oggi con la tessera europea di assicurazione malattia si ha la stessa copertura di un cittadino locale – alla regolamentazione dei costi del roaming per i cellulari.
I voli low cost
Nel lungo termine una conseguenza potrebbe riguardare i voli low cost di cui protagoniste in Europa sono due compagnie d'oltre Manica: Easyjet e Ryanair. L'eventuale rinegoziazione delle regole sul volo aereo potrebbe portare a un aumento delle tariffe e una riduazione dei voli. In particolare per quelli provenienti e diretti in Gran Bretagna.
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